Sardegna: tra miti e realtà

La Sardegna è da tempo sinonimo di qualità di vita e costumanze autentiche; un “micro-continente”, così metaforicamente definito da alcuniOLYMPUS DIGITAL CAMERA storici, in cui è possibile imbattersi tra gli sguardi più duri degli uomini e i sorrisi velati delle donne, che insieme trasportano la fierezza della propria eredità spirituale e culturale.
La struttura economica agropastorale di questo paese ha offerto alla donna sarda margini d’azione e di controllo certo più ampi rispetto a quelli della stragrande maggioranza delle società esistenti.
Tutto ciò si riflette in una cultura spigolosa e intensa, domata e mitigata dalla costante presenza femminile, detentrice di preziose e silenziose virtù.
Tanti ritrovamenti archeologici e non solo, indicano un’istituzione sociale sicuramente matrilineare, in cui sacrale era il principio femminile, conservato sino ai giorni nostri. Si è costruito così nei secoli addietro, tra varie persecuzioni e molteplici riconoscimenti, l’emblema antropologico del matriarcato sardo.
I pareri in merito, discordanti tuttora, come spesso accade quando si tratta di questioni culturali e sociali, divergevano a partire dal modo in cui si decideva di pensare al matriarcato, se nel senso strettamente etimologico – dell’originario latino mater archein – o in un’accezione più ampia, impossibile da contrapporre all’equivalente termine patriarcato.
L’idea del matriarcato sardo si discosta totalmente dall’idea speculare del patriarcato e, al contrario, rimarca una vera e propria “organizzazione familiare” che si basa sui valori prettamente materni, indirizzati ai bisogni di ciascuno. La donna non domina sull’uomo, ma è la società a mettere al centro le madri, nel loro significato primario.
Esistono testimonianze scritte, accreditate come veritiere, che descrivono la donna come figura polivalente all’interno della collettività.
La grande assenza dell’uomo dalla casa, per abitudini preconcette o per lavoro (transumanza), ha comportato la necessità di rivolgere verso la donna tutte le responsabilità che sono insite nella famiglia: la crescita dei figli, la loro formazione scolastica ed educativa, la cura delle mura domestiche, la gestione del patrimonio.
In una Sardegna crogiolo di intrecci storici e culturali, dove risuonano molteplici dialetti, dove la donna è madre, figlia e moglie di una terra che mai ha tradito, ma che ha sempre compreso, alberga questa figura della “Mater”, che tutto sopporta, tutto supporta e che custodisce l’armonia ciclica della vita nel paese.

 

Giusy Modica
Consulente per la salute con lo sport presso l’Associazione Anas zonale Oreto.
Per informazioni e appuntamenti chiamare al numero 091-336558 dalle ore 9:00 alle ore 13:00.

 

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